Assemblea d’istituto con Capitano Ultimo

[Ernesto Mastroianni]

Giorno 22 febbraio 2021 abbiamo avuto l’opportunità e l’onore di poter incontrare, seppure per via virtuale, Sergio De Caprio, da tutti noi conosciuto come Capitano Ultimo. Una carriera dedita al sociale: è stato a capo dell’unità CRIMOR (acronimo di: criminalità organizzata); è stato a capo dei ROS dei Carabinieri ed ha ricoperto varie cariche; attualmente è colonnello dei Carabinieri. Tra le sue imprese sociali, la più accreditata è certamente quella dell’aver messo, in prima persona, le manette a Salvatore Riina, da tutti riconosciuto come Toto Riina. Tra le altre sue celebri imprese ricordiamo l’arresto del latitante Antonio Gargano e di Vincenzo Puccio. A causa di questo forte impegno sociale e in modo particolare a causa delle indagini mosse nei confronti della mafia, Capitano Ultimo è stato nel mirino di Cosa Nostra per molto tempo e per questo motivo vive con il volto coperto. Questo gli ha indubbiamente portato problemi anche a livello privato; non è per nulla facile vivere una vita con il volto coperto, con un’identità nascosta, ma lui si è sempre detto orgoglioso delle proprie scelte, fino al punto da affermare che, se potesse, rifarebbe tutto da capo.

Nella sua carriera è stato un militare, politico e attualmente si occupa anche e soprattutto di sociale. Capitano Ultimo è il fondatore della famiglia “Volontari Capitano Ultimo” di Roma, dove porta avanti progetti di solidarietà nei confronti dei meno fortunati.

Nel corso dell’ incontro, il Colonnello ci ha parlato anche del suo preponderante impegno a livello ambientalistico per la regione Calabria, infatti a partire dal febbraio del 2020 è stato nominato, dalla compianta Jole Santelli, assessore all’ambiente. Ci ha fatto capire che la sua lotta da assessore non è di certo minore di quella che conduceva da Carabiniere. Inoltre ci ha parlato di alcuni oggetti che indossa regolarmente ogni giorno e cioè: una spilla con la piuma e un guanto che indossa per ricordarsi di una particolare vicenda con un lavavetri che ha tutelato e porta il guanto per non dimenticare che anche lui è un mendicante. Con questo gesto ci ha dato una grande testimonianza di umiltà!

Ci ha parlato dei suoi momenti bui, di quando persino la politica e le istituzioni lo avevano lasciato solo a sé stesso  ed è stato proprio in quel momento che si è stretto ad una fede cristiana preesistente, grazie alla quale è riuscito a non abbattersi durante i momenti di sconcerto e di turbolenza. 

Il capitano è stato molto disponibile ed ha risposto a tutte le domande e le curiosità pervenute da parte degli studenti e in questo “viaggio”, ci ha detto della decisione presa di fondare questa famiglia “Volontari Capitano Ultimo”. Lo spirito è stato quello di occuparsi degli ultimi, ma talmente ultimi da risultare invisibili persino a loro stessi.

Questo incontro è risultato particolarmente stimolante ed è stato fortemente apprezzato da tutti i ragazzi dell’Istituto L. Costanzo. Credo che tutti gli insegnamenti, lasciatici da Capitano Ultimo, ci serviranno da guida per la nostra vita, oltre che per la nostra formazione, uno più di tutti e cioè: PER VIVERE UNA VITA DA NUMERI UNO, BISOGNA ESSERE ULTIMI!


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