Recensione Kill Bill vol.1 e Kill Bill vol.2

[Flavia Tomaino]


Anno: 2003 (vol. 1); 2004 (vol. 2)

Durata: 118 min (vol. 1); 136 min (vol. 2)

Genere: azione, thriller, drammatico

Regia: Quentin Tarantino

Cast: Uma Thurman, David Carradine, Daryl Hannah, Michael Madsen, Vivica A. Fox, Lucy Liu, Sonny Chiba


“Mi trovi sadico? Sai, scommetto che adesso potrei friggerti un uovo in testa, se solo volessi. Sai bimba, mi piace pensare che tu sia abbastanza lucida persino ora da sapere che non c’è nulla di sadico nelle mie azioni. Forse nei confronti di tutti quegli altri, quei buffoni, ma non con te. No, bimba, in questo momento sono proprio io, all’apice del mio masochismo.”

È così che si aprono entrambi i volumi di Kill Bill, con questa frase pronunciata da Bill poco prima di sparare in testa a una donna, la Sposa, la quale confessa all’uomo di essere incinta di sua figlia nel momento in cui egli fa partire il colpo.

La Sposa, il cui vero nome sarà censurato per tutta la durata dei due film per poi venire svelato verso la fine del secondo capitolo, si risveglierà dal coma quattro anni dopo la strage avvenuta in quello che sembra essere il suo matrimonio e il suo obiettivo sarà quello di uccidere Bill.

Ma prima di arrivare a Bill, ultimo nome nella sua lista di vittime, cercherà vendetta nei confronti di Vernita Green, O’Ren-Ishii, Elle Driver e Budd Gunn, ex membri della Deadly Viper Assassination Squad, una squadra di assassini professionisti guidata da Bill, di cui anche la Sposa faceva parte con il nome in codice di Black Mamba.

La Sposa non si fermerà davanti a niente e combatterà spietatamente per avere la sua vendetta, la quale, come recita l’antico proverbio Klingon posto all’inizio del vol. 1, è un piatto che va servito freddo.

In questo capolavoro firmato Quentin Tarantino traspare chiaramente il marchio del regista ed entrambi i volumi sono colmi della tipica esagerazione che caratterizza i suoi film. Scene molto cruente sono presenti all’interno di entrambi i volumi, nei quali si svolgono combattimenti spettacolari, che creano grande tensione e lasciano a bocca aperta lo spettatore. In generale chi ha intenzione di guardare un film di Tarantino dovrebbe essere a conoscenza della natura particolarmente cruenta che li caratterizza, per cui sconsiglio vivamente la visione a chi è particolarmente sensibile, evitando così che vi ritroviate a guardare fiumi di sangue, arti e teste mozzati e occhi strappati dalle orbite.

Ma in Kill Bill Tarantino, pur non rinunciando allo stile cruento e dinamico, inserisce contenuti di grande rilievo oltre alla semplice violenza.

Dialoghi e frasi di grande spessore caratterizzano il cinema di Tarantino e sicuramente non mancano in Kill Bill, che ce ne regala svariati e di grande suggestione, i quali invitano alla riflessione e all’analisi dei sentimenti e delle reazioni umane; si tratta in ogni caso di dialoghi geniali e molto particolari, a volte quasi assurdi. In particolare dialoghi famosissimi e che hanno segnato la storia del cinema sono quelli fra Bill e la Sposa, di cui non vi svelerò il nome per mantenere la suspence introdotta sapientemente da Tarantino.

Entrambi i volumi si aprono con un prologo in bianco e nero e contengono numerosi flashback che chiariscono man mano la vicenda. Anche attraverso questi flashback risalta la bravura di Tarantino, che conduce in modo spettacolare la narrazione chiarendo attraverso essi tutti i misteri inizialmente presentati, che incuriosiscono gli spettatori lasciandoli straniti. Particolarissimo il flashback su O’Ren-Ishii, primo nome sulla lista della Sposa, che ci presenta la vita della donna sotto forma di anime. È inoltre presente un sapientissimo uso di luci e ombre.

I due film sono un omaggio al mondo orientale e alla cultura nipponica che vengono esplicitati anche attraverso la filosofia e le basi morali che caratterizzano le arti marziali. In questi due film la cultura orientale e quella occidentale coesistono alla perfezione. Particolarissimi i personaggi che rappresentano la cultura orientale come Hattori Hanzo, il maestro Pai Mei e la stessa O’Ren-Ishii.

Cast fenomenale, spicca in particolare Uma Thurman, che fa un la lavoro eccezionale calandosi nei panni della Sposa, desiderosa di vendetta e alimentata dall’odio.

Trovo adattissima la decisione di dividere il film in due parti poiché, considerando lo spessore dei due volumi, un unico film della durata complessiva di 254 min. sarebbe stato molto pesante (anche se io, spinta dalla curiosità abilmente indotta dal regista, li ho guardati uno dietro l’altro concedendomi solo una breve pausa tra la visione dei due volumi). Seppur alcune persone non siano rimaste soddisfatte dal ritmo più lento del secondo volume e dal suo finale, io penso che esso bilanci il primo volume e che i due coesistano perfettamente. In realtà il secondo volume presenta comunque una spiccata violenza, ma lasciando più spazio a momenti di riflessione e dialoghi.

Ritengo Kill Bill un capolavoro, espressione dell’arte stessa. Consiglio vivamente questi due film colmi di lotte spettacolari e colpi di scena che vi terranno con il fiato sospeso, ma ricchi anche di riflessioni, che spiegano la coesistenza fra odio e amore e analizzano la contorta mente umana.