Poesia in musica: miracoli dell’arte

[Maria De Grazia]

Quanto siamo disposti a contaminare la letteratura? Il rivoluzionario premio Nobel per la letteratura a Bob Dylan.

Una delle vicende protagoniste degli scorsi anni di una colossale diatriba, è stata sicuramente l’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura a Bob Dylan, cantautore e musicista.

La scelta dell’accademia svedese ha dato origine ad un animato confronto tra due macro-categorie di pensatori: i favorevoli al verdetto e i contrari.  L’evento ha creato una vera e propria rivoluzione all’interno dell’immaginario collettivo, facendo vacillare le certezze legate alla concezione ideale di letteratura.

La letteratura, così come è intesa oggi, rappresenta un’entità impenetrabile e inviolabile, che deve rispettare dei canoni precisi affinché sia etichettata come tale. Infatti, è proprio il concetto di letteratura legato a degli arrangiamenti musicali a lasciare perplessi i più.

Ciò che sfugge alla maggior parte dell’opinione pubblica è che la letteratura, così come la musica o la pittura, è una delle più alte forme d’arte a cui l’uomo possa ricorrere per immergersi nella bellezza. Dunque, in quest’ottica, anche un arrangiamento musicale o un dipinto possono essere poesia, quindi letteratura. Essa infatti, ha diversi modi di palesarsi alla sensibilità umana proprio per la sua eccezionale varietà. Troviamo letteratura nei paesaggi, nelle note che si succedono perfettamente in un’opera musicale, nei versi delle poesie che ci emozionano. La poesia è una proprietà una proprietà intrinseca di tutta l’arte.

Fatta questa premessa, possiamo fermamente affermare che la cosiddetta “vicenda Dylan” ha rappresentato una fonte di riflessione per tutta l’umanità che, a questo punto, avrà fatto un enorme passo in avanti. Oltre al cantautore statunitense si può fare riferimento a moltissime altre personalità che sono considerate pietre miliari di quella che sta delineandosi come ‘poesia contemporanea’.

Tra i più importanti esponenti abbiamo Fabrizio De André, pilastro del cantautorato italiano, Francesco Guccini, John Lennon, il binomio perfetto Battisti-Mogol.

Forse è giusto credere che non sapremo mai quanto potrà stupirci la letteratura, sapremo solo di dovercela aspettare ovunque. Ciò nonostante, bisogna anche tener conto dell’opinione, anch’essa perfettamente valida, di coloro che non si trovano d’accordo con l’assegnazione del premio Nobel a Bob Dylan, e in linea generale in disaccordo con un’idea più ampia di letteratura. Ci troviamo di fronte ad una posizione decisamente più conservatrice e tradizionale, che probabilmente è sostenuta da chi non accetta una sorta di rivoluzione ideologica in questo settore.

Precisando che la letteratura è custodita in ogni forma d’arte da sempre, possiamo imputare l’origine di questa corrente più tradizionalista alla scelta di imporsi alcuni modelli letterari come archetipi inviolabili. La letteratura, in quest’ottica, non può essere associata a nessun’altra forma d’arte, ma si riduce solo al mondo delle parole scritte nero su bianco. L’obiettivo che dovremmo porci tutti quanti è quello di allargare i nostri orizzonti, di non fermarci a ciò che ci viene passivamente imposto dalla società.

Sarebbe bello se ognuno di noi avesse il coraggio di scoprire che c’è un mondo diverso oltre ai limiti della nostra mente. Come in tutti i settori così come in quello della letteratura, scovarla nei luoghi più inaspettati non è un affronto al nostro passato, ma una fonte di ricchezza per il nostro presente e per il futuro. Proprio perché abbiamo tutti bisogno di più bellezza, non smettiamo mai di cercarla.