Costanzo Dance

[Benedetta Cerra]

Nei nostri paesi la presenza di scuole di danza ha la sua rilevanza, per il territorio, quanto per le sue ballerine, le quali, visto il lockdown generale, sono state costrette a smettere di danzare, per lo meno insieme alle proprie compagne e nella propria sala.

Quando una ballerina entra in sala, tra gli specchi, inizia a ballare diventando un tutt’uno con la musica, proprio quegli specchi sembrano creare di lei un’immagine diversa… mentre balla, anche una ragazza timida guarda negli occhi gli spettatori con quella sicurezza che da lei sembrava impossibile.

Io immagino la danza come un connubio di colori e movimenti, come se le note diventassero delle onde colorate che si muovono tutte intorno alla ballerina…  Quando poi tutto questo ci viene tolto però, ne sentiamo la mancanza ed è proprio per questo che nasce il progetto Costanzo dance.

L’idea nasce dal desiderio di ballare e sentirci tuti più vicini… frase sentita e risentita certo, ma quale miglior modo di danzare sentendosi parte di un qualcosa di assolutamente nuovo e spontaneo? Dopo aver proposto il progetto ho ricevuto tanti consensi, dandomi la possibilità di pensare “ok, possiamo fare qualcosa di concreto”; e ciò che mi ha più stupito è stata l’unione che si è creata nel gruppo.

 Perché beh si, l’idea è proprio questa, unire ballerine proveniente da scuola di danza diverse, senza nessuna forma di rivalità, né competizione. La parola chiave del progetto è UNIONE, perché poi fondamentalmente la danza è unione già di per sé: unione tra mente e corpo, unione tra musica e corpo, unione tra più corpi, ma soprattutto, unione tra cuore e corpo. Pertanto quello che il progetto vuol essere è un gruppo unito (per il cui nome stiamo ancora lavorando) per ora a distanza, nel quale tutti i membri lavorano insieme per creare delle coreografie e legarle in seguito, anche se virtualmente.

La speranza è quella che, una volta tornati alla “normalità”, in presenza, il gruppo possa rimanere solido, unito e con degli incontri regolari, cosicché da renderlo una vera e propria “istituzione giovanile” all’interno del nostro istituto.

Ciò che mi preme dire è che il nostro gruppo è aperto a tutti, senza differenza di classe, sesso o istituto, e che ci recherebbe molto piacere avere sempre più ballerine/i a far parte del nostro desiderio di creare qualcosa di bello. Non fermatevi alle apparenze o agli stereotipi, chiunque può danzare…