IL 2020, UN ANNO DIFFICILE

[Francesco De Grazia]

Il 2020 è ormai giunto al termine da un po’ e, come ogni fine anno, si suole fare un’analisi dei principali avvenimenti che l’hanno caratterizzato. È stata un’annata dura, nella quale abbiamo dovuto combattere una guerra contro un nemico invisibile; non con le armi ma con le mascherine e l’igienizzante, non stando in trincea, ma stando chiusi in casa.

Il Covid-19 è comparso nelle nostre vite come un fulmine a ciel sereno e ora stiamo lottando per sconfiggerlo. Durante i primi giorni del mese di marzo è cambiata bruscamente la nostra vita. Il termine lock-down è entrato nel nostro vocabolario quotidiano e ne sono seguiti mesi durissimi: da marzo a metà maggio le uscite erano consentite esclusivamente per comprovate esigenze lavorative e per approvvigionamenti alimentari; abbiamo dovuto reinventare la nostra vita sociale, limitandola a numerose videochiamate, telefonate e uso dei social-network. Anche le forme di apprendimento sono cambiate: per noi ragazzi è iniziata la didattica a distanza, misura necessaria visto il periodo storico, ma che non può sostituire a pieno la didattica in presenza. 

Finalmente però il duro sforzo ha dato i suoi frutti:sono calati contagi e decessi e quindi dalla metà di maggio abbiamo potuto avere un po’ più di libertà. Da lì però è iniziata, per molti, una fase interpretata come fine emergenza sanitaria: non si è rispettato il distanziamento, non si sono utilizzate la mascherina e si sono formati degli assembramenti. Quindi, dopo un’estate in cui tante regole sono state disattese, i numeri della pandemia sono cresciuti  e siamo andati  inevitabilmente incontro alla seconda ondata.

Numeri surreali e nuovo lock-down, necessario per far abbassare il numero esorbitante di quarantamila contagiati. L’allentamento delle misure restrittive ci ha dato una parvenza di timida normalità: scuole aperte, palestre aperte, sport di contatto consentiti, tutto nel rispetto delle norme. Tuttavia, non è bastato essere meticolosi e attenti su tutto, perché i numeri della pandemia hanno subito un incremento notevole. Al momento non abbiamo ancora vinto la lotta contro il Coronavirus, anzi siamo in una fase molto delicata, perché il comportamento di questi giorni determinerà l’andamento della pandemia.

Il 2020 verrà ricordato nella storia come l’anno del Covid-19, anche se, oltre a questo, in quest’anno terribile abbiamo dovuto dire addio ad alcuni personaggi del mondo della cultura, della musica, del mondo dell’arte e dello sport molto famosi e importanti.

Il 26 gennaio abbiamo dovuto dire addio a Kobe Bryant, famosissimo cestista statunitense. È stato tra i giocatori più forti della storia dell’NBA. È deceduto in seguito ad un incidente in elicottero, che si è andato a schiantare al suolo. Insieme a lui, nel tremendo incidente, sono morte altre sette persone tra cui sua figlia Gianna, di appena sedici anni.

In aprile abbiamo dovuto salutare Luis Sepulveda, famoso scrittore e giornalista cileno. Negli ultimi giorni di febbraio è risultato positivo al Covid-19, malattia che ha determinato la sua morte quaranta giorni dopo. Tra le sue principali opere troviamo: “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore” e “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”: libri che hanno segnato l’infanzia di tantissimi bambini.

Nel mese di giugno un altro grande esponente letterario ci ha lasciato: Carlos Ruiz Zafon, scrittore spagnolo. È morto a causa di un cancro al colon che lo perseguitava già dal 2018. Tra le sue principali scritture troviamo: “Il cimitero dei libri dimenticati”, tetralogia di cui ne fanno parte alcuni libri.

Un mese dopo la morte dello scrittore europeo, ci ha lasciati Ennio Morricone, famosissimo compositore e direttore d’orchestra. Premio Oscar alla miglior colonna sonora, ha confezionato durante la sua brillante carriera brani del calibro di “Sapore di sale”, “Il mondo”, “Se telefonando”. E’ morto a Roma all’età di novantuno anni dopo esser stato ricoverato in ospedale in seguito ad una caduta con conseguente rottura del femore.

A novembre sono venute a mancare due personalità che hanno lasciato un vuoto lacerante nella nostra nazione e nel mondo : Gigi Proietti e Diego Armando Maradona. Il primo, attore e comico italiano, è morto il due novembre, giorno del suo compleanno, nel quale avrebbe compiuto ottant’anni, in seguito ad un arresto cardiaco. Ha recitato in tanti famosi film e serie tv: “Fatti e fattacci”, “Febbre da cavallo”, “Il maresciallo Rocca”, “Preferisco il Paradiso”, “Una pallottola nel cuore”, solo per citarne alcuni.

Diego Armando Maradona invece è deceduto il venticinque novembre. Egli è stato un calciatore di fama mondiale, tra i più forti nella storia del calcio, se non il più forte. A suon di gol e galoppate ha fatto innamorare gli argentini e i napoletani, ma in generale tutti gli amanti del calcio. Ha realizzato più di trecento gol con le squadre di club, ha regalato due scudetti al Napoli, gli unici della sua storia, una coppa UEFA, e ha regalato gioie anche in patria, vincendo quel famosissimo mondiale del 1986 in Messico.

Un altro grande sportivo ci ha lasciato il mese scorso, si tratta di Paolo Rossi, morto il nove dicembre a causa di un tumore ai polmoni. È conosciuto, oltre come uno straordinario calciatore, come un grande uomo. Egli è stato protagonista nel mondiale del 1982, diventando protagonista del Mondiale vinto in Spagna. Ha anche vinto un pallone d’oro, il premio individuale più prestigioso per ogni calciatore.

Ora il 2020 è finito e, tra tanti dolori, si spera di poter vivere un 2021 di rinascita.