Intervista a Colpo Gobbo e Kinoshi: Il calcio sul web

[Emanuele Lo Faro e Mario Grandinetti]

-M: Ciao! Vogliamo prima fare una presentazione?

-Colpo Gobbo: Piacere, sono Antonello, noto sul web come Colpo Gobbo, ho 32 anni e lavoro nell’ambito social media e pubblicità. Mi sono inventato dal nulla questa idea di aprire un canale YouTube sulla Juventus per condividere quella che è la mia passione e punti di vista, creando così un angolo di discussione.

-Kinoshi: Io sono Leonardo, ho 23 anni, e faccio la stessa cosa di Antonello da un po’ più di tempo. Ho iniziato nel 2012 e da poco la cosa ha preso uno sviluppo più professionale dato che sia io, sia Lello, siamo a tutti gli effetti liberi professionisti con partita iva e tutto il resto in regola. È bello perché ci siamo creati dal nulla coltivando quella che è la nostra passione più grande, e penso che questa sia tutto sommato anche la cosa più soddisfacente.

-M: Bene, entriamo nel vivo dell’intervista con la prima domanda. Spesso nelle curve degli stadi assistiamo ad atti di inciviltà da parte di alcuni soggetti, credete ci sia una trasposizione di tale fenomeno sul web? Se sì, come la gestite nei vostri spazi

-Colpo Gobbo: Secondo me questa cosa rispetto per esempio agli anni 90’ è cambiata molto. Ci sono molti più controlli com’è giusto che sia, ci sono delle regole più ferree, dei daspo. Devo essere sincero, io in prima persona non ho mai assistito a delle situazioni brutte dal vivo. Sono andato anche in stadi come tifoseria ospite, come a San Siro, dove mi sono trovato in un viale con una marea di tifosi dell’Inter, con la sciarpa della Juve, e a parte qualche sfottò ironico ovviamente non c’è stato nulla. Sul web è più difficile gestire questa cosa, e io ci provo anche parlando di altre partite di altre squadre, ma capisco sia complicato. L’odio viene accentuato sui social perché c’è questo fenomeno legato all’anonimato, che tutela chi porta odio sui social. La verità è che io sui miei canali banno quando la discussione non è civile, non do spazio a queste cose, odio porta odio, la critica costruttiva invece ben venga. YouTube dovrebbe rivedere il suo sistema di moderazione.

-Kinoshi: Sì è vero, l’unica cosa che mi sento di aggiungere è che a volte chi scatena odio è tutelato dalla piattaforma in sé a livello penale. Sì, è vero che potrebbero arrivare incontro a sanzioni e multe ma non viene mai fatto nulla, la cosa migliore da fare a volte quindi è bannare e tanti saluti.

-E: La prossima domanda invece è sul rebranding che alcune società stanno attuando ultimamente, che sta facendo diventare il calcio sempre più un fenomeno di massa. Quanto ne risentono economicamente le società più ancorate alle origini?

-Colpo Gobbo: Beh, è sicuramente l’evoluzione del calcio che ti chiede di stare al passo. In Italia vedo tanta arretratezza legata soprattutto alla gestione dei club, vedo il classico presidente con una gestione molto più “familiare” invece di strutture organizzative importanti e complesse. Il cambio di immagine è una cosa più legata alle grandi società che hanno la possibilità di monetizzare immense fan base. Chi non ha questa fortuna deve andare avanti con un attento mercato in entrata e in uscita, cosa che sta facendo molto bene l’Atalanta. La cosa che manca in Italia principalmente è l’aspetto struttura con stadi di proprietà e strutture d’allenamento all’avanguardia, del resto si sta colmando il gap con gli altri, soprattutto grazie ad interessanti innovazioni.

-Kinoshi: Anche perché questo è il quarto settore, è anche giusto che tutte le corrispettive società si adeguino e cerchino anno dopo anno di fatturare sempre di più anche perché è quello che ti dà la possibilità di sviluppare progetti.

-M: Ultimamente, tra l’altro, si è parlato di decreto crescita, Leo, tu che studi economia sicuramente ne saprai più di noi, ce ne vorresti parlare?

-Kinoshi: Qui allora mi volete far fare la figura di m***a [ride]. Comunque il decreto crescita anche al di là del settore calcistico dava la possibilità di avere per un paio di anni agevolazioni a livello fiscale su contratti quantomeno triennali, come per esempio è successo con l’affare Cristiano Ronaldo. Dava la possibilità di fare degli investimenti nel breve periodo che magari in altri contesti senza questo decreto, avevi più difficolta a fare. Il decreto crescita ha facilitato l’approdo di Eriksen all’Inter, di De Ligt alla Juventus dopo Cristiano Ronaldo ma non solo. Alcune squadre che avevano meno disponibilità economica hanno fatto qualche colpo importante proprio grazie a questo decreto. Adesso nel momento in cui è stato annullato… son ca**i!

-M: Credete che in linea generale il movimento calcistico abbia tratto beneficio da tutti i cambiamenti che ci sono stati nel tempo?

-Colpo Gobbo: Secondo me è cambiato tutto in positivo negli ultimi anni, ci sono ancora dei micro problemi che però sono risolvibili. Difendo questo sport perché ci sono dentro, è una roba molto complessa il calcio, una struttura organizzata su tanti livelli, che finora ha sempre fatto passi in avanti, pochi passi indietro. C’è un cambiamento di mentalità nelle società, che sensibilizzano anche i tifosi su certi atteggiamenti, prima queste cose non accadevano. Ripeto che il percorso per me sia stato positivo, molto positivo.

-Kinoshi: Io concordo, l’unica cosa che mi sento di aggiungere rispetto a quello che ha detto Lello è che a me, personalmente, per quanto riguarda il contesto Juve, piacerebbe tornare a guardare una bella curva con un tifo caldo, al di là degli scontri e tutto quanto. Negli ultimi anni penso che la Juventus volesse persone che andassero a vedere uno spettacolo piuttosto che tifosi, che ci può stare, però ecco, del cambiamento la cosa che mi dispiace maggiormente è questa. Sono state fatte però tante ottime cose a livello dirigenziale per sviluppare il prodotto Juve com’è stato detto nella domanda precedente.

-E: La prossima domanda si collega in parte a questa, riguarda un cambiamento in particolare. Cosa ne pensate dell’esposizione mediatica che hanno oggi i calciatori?

-Colpo Gobbo: Beh, è un incredibile opportunità per gli stessi calciatori di potersi mettere in mostra. La carriera dei calciatori dura poco e quindi adesso curano il loro personal branding, cercando una via per “riciclarsi” nel mondo a fine carriera. Talvolta hanno anche bisogno di qualcuno che li aiuti ad evitare uscite che la stampa può alterare come vuole.

-Kinoshi: Penso sia la semplice evoluzione del mondo. Una cosa positiva secondo me è quella di sentirli un pochino più vicini. Oggi infatti ci si può mettere in contatto con chiunque senza doverlo obbligatoriamente incontrare nella vita di tutti i giorni.

-M: Quale squadra ultimamente vi sta sorprendendo di più? Che giocatore prendereste per la vostra squadra invece? Anche parlando di “fantamercato”.

Kinoshi: La squadra che mi sta sorprendendo di più è senza ombra di dubbio il Milan, che da quando è allenato da Pioli e soprattutto da quando ha preso un leader come Ibra, sta facendo cose meravigliose, così come lo dimostra la classifica. Per rimanere coerente, come giocatore ti dico Theo Hernandez.

-Colpo Gobbo: lo qua invece ho difficoltà a rispondere, perché per rendimento sarei d’accordo con Kino, però io sono un amante delle storie e fino ad adesso non me ne viene neanche una, voglio cercare di essere un po’ più Lele Adani. Mi piaceva l’Athletic Bilbao, che si è evoluta come struttura, ma prima però pescava solamente giocatori baschi. Io direi che mi sta sorprendendo il progetto Red Bull Lipsia, che con una squadra di giovani talenti e un allenatore matto sta portando nel calcio quello che è il manifesto Red Bull, estremizzando il concetto di calcio spettacolare. Il giocatore che prenderei invece è attualmente Kylian Mbappè, tutta la vita. Nei limiti della fattibilità vi dico Pogba.

-M: Parlando di quello che è stato l’Athletic Bilbao, verosimilmente si potrebbe fare una cosa del genere in Italia per far nascere una nuova generazione di campioni?

-Colpo Gobbo: E’ durissima fare una roba simile in un processo di globalizzazione così avanzato come quello che sta avvenendo, anche perché là era tutto molto caratteristico. Non si trattava di gente spagnola, bensì di baschi che andassero a sposare anche quel tipo di idea tipica del basco, quel tipo di indipendenza lontana dall’essere Castigliano. Credo che in Italia si farebbe fatica a creare una roba simile, ciò che si può fare è invece creare delle accademie per potenziare quello che è il settore giovanile italiano.

-M: Adesso passiamo ad un argomento un poco più serio, la perdita di Maradona e Paolo Rossi. Alla loro scomparsa i programmi televisivi ne hanno parlato molto. Quando credete che si sfoci nello sfruttamento della loro figura per creare contenuti?

-Kinoshi: Credo ci sia una linea molto sottile tra il giusto tributo e lo sfruttamento dell’immagine. Ci sta assolutamente che si dedichino vari servizi a due leggende come Maradona e Rossi, soprattutto nel momento in cui hai un programma sportivo, ma una cosa è certa e questo lo potete anche trascrivere interamente: lo sciacallaggio mi sta proprio sui co***oni, e in questo periodo ho visto veramente tanto sciacallaggio. Non ho fatto nessun particolare video e non ho voluto sfruttare questo momento difficile in particolar modo per le loro famiglie. Ho fatto un post per Maradona e un post per Paolo Rossi perché comunque mi sembrava giusto ringraziare due figure che hanno dato tanto al calcio, però in effetti dà fastidio aprire YouTube e vedere tanti video su Maradona fatti da persone che due ore dopo tutte sorridenti commentavano un turno infrasettimanale di serie A, le stesse persone che dopo la morte di Paolo Rossi non hanno scritto nulla a riguardo. In questi momenti capisci che effettivamente le morti le giudicano in base a quante visualizzazioni gli portano. Questa è la sensazione che ho avuto e tutto ciò mi ha dato fastidio così come tutte le varie trasmissioni, perché ci sta magari il “Buffa racconta” per ricordare e far conoscere ai più giovani i grandissimi, ma onestamente penso che dopo debba entrare in gioco il decoro e il buon senso, cosa che siamo sempre meno abituati a vedere.

-Colpo Gobbo: Il problema è la corsa al contenuto, e soprattutto chi lo fa. Non ho particolarmente apprezzato il giudizio che è stato dato da tanta gente nei confronti di Maradona e della sua vita. Non condividevo quella vita eh, ma non lo giudico per come l’ha condotta, perché non so come persona a che difficoltà è andato incontro o che cosa ha vissuto. Perciò è difficile rapportare la mia realtà alla sua e dire che lui è palesemente nel torto e io ho la ragione assoluta, è troppo facile giudicare dal nostro posto caldo in poltrona.

-E:Per concludere l’intervista abbiamo pensato di alleggerire il tutto con un piccolo gioco dove vi proporremo 3 scenari di mercato, e voi nei panni di uno dei dirigenti delle società interessate dovrete prendere delle decisioni. Nel primo scenario, siete nei panni di un dirigente della Juventus e vi viene offerto Haaland in uno scambio per de Ligt.

-Kinoshi: No. Rifiuto. [ride]

-Colpo Gobbo: No, rifiuto, abbiamo il CR7 della difesa. Haaland è un giocatore fortissimo, tra i migliori al mondo, però io credo che de Ligt nella crescita sia avanti, anche come figura su cui costruire la futura immagine del club, davvero forte e solido.

-M: Nel secondo scenario siete nei panni di un dirigente dell’Inter, a cui viene offerto van de Beek dal Manchester United in cambio di Barella. Il primo è un giovane con già molta esperienza in Europa, dove con l’Ajax ha già dimostrato molto, il secondo è un grande prospetto italiano che proprio in questi mesi sta esplodendo, firmereste per lo scambio?

-Kinoshi: Forse sai che ti dico che rifiuto anche qui? Io adoro van de Beek, proprio lo amo, però secondo me Barella è molto molto forte. Poi se mi devo immedesimare in un dirigente che deve anche considerare tutte le varie dinamiche come l’adattamento in un nuovo campionato, non tanto l’aspetto tecnico perché potrebbe tranquillamente tornare molto utile all’Inter un giocatore come van de Beek, Barella me lo terrei.

-Colpo Gobbo: Idem, rifiuterei l’offerta perché Barella poi si è ben integrato nell’Inter e sta diventando troppo importante per la rosa, sarebbe difficile sostituirlo con un van de Beek che secondo me all’inizio farebbe fatica ad entrare nei meccanismi di gioco italiani, per quanto tecnicamente forte.

-E: L’ultimo scenario si svolge nei panni di un dirigente del Manchester United, a cui viene offerto De Bruyne, giocatore ormai affermato da molti anni e sicuramente uno dei migliori nel suo ruolo, in cambio di un Bruno Fernandes in completa esplosione.

-Kinoshi: Io accetto.

-Colpo Gobbo: Dove devo firmare? [ride].

-Kinoshi: De Bruyne è il trequartista per eccellenza. Bruno Fernandes sta stupendo tutti, tanto che negli ultimi mesi la stragrande maggioranza delle vittorie del Manchester United sono arrivate grazie a delle sue giocate, ma De Bruyne è un passo avanti.

-Colpo Gobbo: Giocatore totale, è molto completo.

-M: Con questa risposta siamo arrivati alla fine dell’intervista, vi ringraziamo per avercela concessa, ciao!

-Colpo Gobbo e Kinoshi: Grazie a voi ragazzi, ciao!