LA FIGURA DELLA DONNA E LA SUA EVOLUZIONE

[Sara Giò Folino]

La figura della donna e il ruolo della donna nella società sono cambiati durante i secoli. Sappiamo benissimo che la donna è sempre stata vista come la figura debole della famiglia; è sempre stata sottomessa al volere dell’uomo, prima del padre o del fratello e successivamente del marito. Il suo unico compito è sempre stato quello di occuparsi delle faccende domestiche, della casa in generale e dei figli. Non poteva, non doveva avere altri interessi, e se mai li avesse avuti avrebbe dovuto annullarli, poiché non poteva avere altri scopi nella vita oltre quelli che le venivano assegnati, imposti.  Dunque la donna veniva vista e trattata più come un oggetto che come un soggetto, quale è sempre stata. 

Ma, grazie ad alcune donne come Olympe de Gouges  o Mary Wollstonecraft che daranno il via alle lotte per i diritti delle donne, in seguito si arriveranno ad avere molte manifestazioni per la parità dei sessi, fino ad arrivare a dei veri e propri movimenti femministi. La domanda che ora mi pongo è: perché alcuni scritti come per esempio “La Rivendicazione dei diritti della donna” di Mary Wollstonecraft, composta nel lontanissimo 1792 è ancora attuale? In realtà, il problema non è ancora scomparso del tutto, nonostante oggi le donne abbiano ricevuto un’indipendenza mai avuta prima e nonostante la maggior parte di loro siano autonome da un punto di vista economico e lavorino quasi al pari degli uomini. E’ proprio quel “quasi” il problema. Non potrà mai esserci totalmente parità perché soprattutto in ambito lavorativo la donna non è ancora vista al pari dell’uomo, infatti vengono assunte con meno frequenza rispetto gli uomini e i salari che ricevono sono rilevantemente più bassi, tutto ciò è confermato da statistiche.

In tutto ciò bisognerebbe cambiare la percezione dell’uomo nei confronti della donna, ma anche quella della donna verso sé stessa. Se è la donna per prima a non sfidare le convenzioni sociali, come è successo in passato o a credere di valere meno pensando di essere adeguata solo per i lavori “femminili”, le cose non cambieranno mai. Non si tratta nemmeno di femminismo, ma di buon senso e il buon senso non ha alcun genere, non è né uomo né donna ma dovrebbe appartenere ad entrambi.

Un esempio di sfida alle convenzioni sociali può essere stata sicuramente Rita Levi Montalcini, bloccata per tantissimo tempo all’accesso alla cultura. Quando lo ottenne si comportò come un’affamata di fronte al cibo. Questa è solo una delle sue tantissime citazioni, una delle tantissime frasi dedicate alle donne e sulle donne, che spingono ad agire e a non chinare il capo di fronte al sessismo. È stata una ribelle, non si è rassegnata, ha avuto il coraggio di agire e di affrontare un’ideologia retrograda, lei con le proprie mani si è andata a prendere non un posto qualsiasi, ma quello a cui lei aspirava da tempo, un posto che per tradizione era destinato solo alla figura maschile: quello della scienza. E lei è solo uno dei tantissimi esempi di vere Donne che abbiamo avuto e che hanno fatto evolvere gradualmente la nostra figura. Ma, purtroppo, ancora e soprattutto in determinati posti del mondo la parità non si è mai raggiunta, basti pensare alla storia della giovane attivista Malala Yousafzai, che in Pakistan ancora oggi lotta per gli stessi motivi per i quali lottò Olympe de Gouges durante l’epoca dell’Illuminismo o Mary Wollstonecraft nel XII secolo: la parità dei sessi e il diritto all’istruzione. Questa ragazza, la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace, nel 2012 è stata gravemente colpita alla testa da Talebani Pakistani mentre tornava a casa da scuola e, nonostante ciò, tutt’ora continua a lottare per questo diritto fondamentale.

 Io in realtà penso che gli uomini abbiano sempre avuto paura delle capacità delle donne ed è proprio per questo motivo che hanno negato proprio la possibilità d’istruzione. Ma essa è molto importante e lo dovrebbe essere in ugual modo per entrambi i sessi, anche perché, la maggior parte della popolazione è composta da donne. Non vorremmo avere di certo una popolazione ignorante, giusto? L’istruzione è il mezzo migliore per promuovere l’uguaglianza tra i sessi: garantire pari opportunità là dove l’istruzione inizia è il primo passo da compiere per raggiungere questo traguardo. Ma, l’educazione e una corretta percezione delle cose (come dicevo prima) sono importanti fin dai primi anni dell’infanzia, bisogna abbattere i pregiudizi sociali che vengono trasmessi ai bambini già dall’inizio della loro vita.

L’altro giorno, leggendo “The body” di Stephen King, ad un certo punto il protagonista, un uomo, quando scopre la notizia della morte di un amico esce di casa per piangere perché non poteva farlo di fronte sua moglie, sarebbe stato una femminuccia. “Femminuccia”, davvero questa è la concezione che abbiamo di un uomo che esterna ed esprime i propri sentimenti? Forse perché ci hanno insegnato che gli uomini non piangono mai, ci deve essere pur un motivo se vengono definiti tali, no? Sciocchezze! E ciò è quello che si continua a insegnare ai bambini; Anche loro si sentono dire “femminuccia” se piangono, se si vestono di rosa o se scelgono curiosi di giocare con le bambole invece che con i soldatini. Ma del resto, non bisogna stupirsi, perché, se ancora come obiettivi per lo sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030 al quinto punto troviamo la parità di genere un motivo ci sarà. Oltre ad assicurare l’istruzione, gli altri obiettivi sono quelli di eliminare la frequente violenza domestica subita dalle donne, i matrimoni precoci e MGF, ma anche vedere una maggiore partecipazione nella vita politica da parte delle donne.

Per fortuna, alcune volte giungono notizie positive che fanno pensare ad una svolta o a un effettivo cambiamento, più di una settimana fa, per la prima volta una donna è diventata rettore all’Università della Sapienza di Roma; però, per esempio, continuano ad avvenire delle cose ingiuste… si, anche in Italia, non solo in Pakistan e nei paesi “lontani” da noi!

Perché attualmente il codice “mascherina 1522” per chiedere aiuto se si è vittime di violenza domestica è stato creato solo per le donne? Mi sembra di essere tornata all’inizio della mia argomentazione; Siamo sicuri di aver fatto dei progressi, o è solamente apparenza? Riflettiamoci.