Sindrome di inizio millennio: Il Coronavirus “SARS-COV2 E COVID-19″

[Benedetta Cerra]

Premessa

In seguito alla disastrosa situazione attuale che data dall’ormai noto “Coronavirus” ho pensato fosse necessario approfondire in merito, analizzando attentamente di cosa si tratta, le cause, cosa lo ha portato qui, l’impatto che sta avendo nella società mondiale, a livello psicologico, economico e relazionale. Cosa è necessario fare, ciò che non bisogna fare assolutamente, e ho provato a fare una previsione dell’impatto che potrebbe avere nel futuro, e di come e quando potrà terminare questo periodo lancinante di paure e incertezze.

  1. CHE COS’È IL SARS-COV2, MEGLIO CONOSCIUTO COME “CORONAVIRUS?

I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

I Coronavirus sono stati identificati a metà degli anni ’60 e sono noti per infettare l’uomo ed alcuni animali (inclusi uccelli e mammiferi). Le cellule bersaglio primarie sono quelle epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale.

Ad oggi, sette Coronavirus hanno dimostrato di essere in grado di infettare l’uomo:

  • Coronavirus umani comuni: HCoV-OC43 e HCoV-HKU1 (Betacoronavirus) e HCoV-229E e HCoV-NL63 (Alphacoronavirus); essi possono causare raffreddori comuni ma anche gravi infezioni del tratto respiratorio inferiore
  • altri Coronavirus umani (Betacoronavirus): SARS-CoV, MERS-CoV e 2019-nCoV (ora denominato SARS-CoV-2).

In particolare quello denominato SARS-CoV-2 (precedentemente 2019-nCoV), non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan, Cina, a dicembre 2019.

Dobbiamo subìto fare una distinzione importante:

Cosa è quindi il SARS-Cov-2?

Il virus che causa l’attuale epidemia di coronavirus è stato chiamato “Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2” (SARS-CoV-2). Lo ha comunicato l’International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV) che si occupa della designazione e della denominazione dei virus (ovvero specie, genere, famiglia, ecc.).

A indicare il nome un gruppo di esperti appositamente incaricati di studiare il nuovo ceppo di coronavirus. Secondo questo pool di scienziati il nuovo coronavirus è fratello di quello che ha provocato la Sars (SARS-CoVs), da qui il nome scelto di SARS-CoV-2.

Cosa è la COVID-19?

La malattia provocata dal nuovo Coronavirus ha un nome: “COVID-19” (dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease e “19” indica l’anno in cui si è manifestata).

 Lo ha annunciato, l’11 febbraio 2020, nel briefing con la stampa durante una pausa del Forum straordinario dedicato al virus, il Direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Nelle scorse settimane si è speculato molto sull’origine del virus, quindi, in definitiva, da dove proviene questo virus? Ci risponde L’ISS (Istituto superiore di sanità)

La comparsa di nuovi virus patogeni per l’uomo, precedentemente circolanti solo nel mondo animale, è un fenomeno ampiamente conosciuto (chiamato spill over o salto di specie) e si pensa che possa essere alla base anche dell’origine del nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). Al momento la comunità scientifica sta cercando di identificare la fonte dell’infezione.

Dopo aver introdotto il tipo di infezione di cui si sta tanto parlando, cerchiamo di capire come si manifesta la malattia, chi colpisce principalmente e che periodo di incubazione ha, e quindi:

Quali sono i sintomi di una persona con COVID-19?

I sintomi più comuni di sono febbre, stanchezza e tosse secca. Alcuni pazienti possono presentare indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, mal di gola o diarrea. Questi sintomi sono generalmente lievi e iniziano gradualmente. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.

Quali sono le persone più a rischio di presentare forme gravi di malattia?

Le persone anziane e quelle con patologie sottostanti, quali ipertensione, problemi cardiaci o diabete e i pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita o in trattamento con farmaci immunosoppressori, trapiantati) hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi di malattia.

Quanto dura il periodo di incubazione?

Il periodo di incubazione rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici. Si stima attualmente che vari fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni.

Ma quindi, abbiamo sentito parlare di un metro di distanza, mascherine, quarantena e via dicendo… Come si trasmette il Virus? Come può essere evitata la trasmissione? È Sicuro ordinare oggetti provenienti da zone a rischio?

Scopriamolo:

Il nuovo Coronavirus può essere trasmesso da persona a persona?

Si, il nuovo Coronavirus responsabile della malattia respiratoria COVID-19 può essere trasmesso da persona a persona tramite un contatto stretto con un caso probabile o confermato.

Come si trasmette il nuovo Coronavirus da persona a persona?

Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona malata. La via primaria sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:

  • la saliva, tossendo e starnutendo
    • contatti diretti personali
    • le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi
  • In casi rari il contagio può avvenire attraverso contaminazione fecale.
  • Normalmente le malattie respiratorie non si tramettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti.
  • Studi sono in corso per comprendere meglio le modalità di trasmissione del virus.

Dopo questa ricerca di informazioni, fatta con l’intento di comprendere a pieno quanto concerne questo “incubo” che sta devastando l’Italia e il mondo, vorrei porre l’attenzione su uno spunto di riflessione che mi è apparso questa mattina alla vista.

Ecco, il mio pensiero va alle persone come Alessia Bonari, va a tutti quei medici, quegli infermieri, quegli operatori sanitari che sono i veri eroi di questo 2020. Persone che vivono il Coronavirus da protagonisti indiscussi, da cavalieri che cercano di sconfiggere questo mostro devastante che sta facendo terra bruciata lungo il suo cammino. Uomini e donne che hanno fatto del Giuramento di Ippocrate uno stile di vita, una religione, uomini e donne che meriterebbero medaglie al merito.

Sta spopolando sui social l’immagine di questa donna, di questa infermiera stremata, simbolo di tutti i medici di Italia e non che dicono che “andrà tutto bene”, con la speranza di mettere la parola fine a questa pandemia; perché si, oggi 11/03/2020 il COVID-19 è stato dichiarato pandemia.

In uno scenario che sembra quello della peste bubbonica, in cui si consiglia di stare a casa e non uscire se non per motivi di estrema necessità, questi medici dormono in albergo o addirittura sulle sedie o le barelle degli ospedali per paura di contagiare i propri familiari. Emerge pertanto il senso civico e del dovere di queste persone, la loro voglia di contribuire nella lotta contro il nemico del nuovo millennio. Medici stremati, costretti a fare turni infiniti a causa dei tagli alla sanità fatti negli ultimi anni e a cui non abbiamo mai prestato attenzione come in questo così delicato momento; momento in cui non tutti possono essere ospitati e curati negli ospedali e non è più così facile custodire la vita.

Ma com’è cambiata la mia vita in conseguenza al Coronavirus?

Circa 10 giorni fa è arrivata la notizia che sarebbe stata chiusa la scuola fino a data da destinarsi, come misura precauzionale nella situazione di pericolo che stava via via diffondendosi. Oggi 11/03/2020 sono a casa, la scuola è chiusa e non so fino a quando. Devo ammettere che inizialmente avevo preso la cosa con più serenità, ma in questo momento in cui non si può andare in altri paesi, non si può uscire e perfino i negozi devono stare chiusi beh, inizio ad avere un po’ di panico. I numeri che ci vengono comunicati continuano a salire, le misure precauzionali diventano sempre più rigide e non poter andare a fare un giro in bici sui tornanti del Reventino mi mette un’ansia che stringe sulla gola, una sorta di claustrofobia in un’enorme stanza. Penso però all’#iorestoacasa e all’#andratuttobene e porto la mia persona verso un pensiero razionale: se stiamo tutti a casa il contagio non può che essere arginato. Ritengo pertanto che dopo questo periodo di buio così profondo non può che tornare la luce.